Baby motociclisti: giusto rischiare la vita a 13 anni?

Settimana scorsa la notizia della morte di Peter Lenz, giovanissimo pilota di moto rimasto ucciso in un incidente durante una gara a Indianapolis, ha commosso e indignato tutto il mondo. Milioni di persone hanno reagito alla notizia con emozioni ambivalenti. Solidarietà per il dolore della famiglia e rabbia, per la sconcertante età del motociclista: Peter infatti aveva solo 13 anni.
Nei giorni scorsi è avvenuto un altro fatto tragico: durante il MotoGP di San Marino Shoya Tomizawa, un giovanissimo pilota giapponese (aveva solo 19 anni) è morto in un incidente in pista. Anche lui, come molti campioni di questo sport, aveva iniziato a gareggiare giovanissimo.

Si apre quindi un dibattito infuocato: è giusto che i piloti di moto possano cominciare a gareggiare appena ragazzini (spesso all’età di 12-13 anni), correndo in pista a velocità folli mentre i loro coetanei al massimo si sfidano con i videogiochi? Anche nel motociclismo, come negli altri sport, bisogna allenarsi duramente e per molti anni per diventare campioni. Ma qual è l’età giusta per rischiare la vita in una disciplina così pericolosa?
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