Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern, il riassunto

Il sergente nella neve


Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern racconta l’esperienza della Seconda Guerra Mondiale in Russia vissuta in prima persona dall’autore. In quest’articolo vi proponiamo il riassunto de Il sergente nella neve

Il racconto inizialmente è ambientanto in un caposaldo sul fiume Don. L’inverno è così gelido tanto da costringere i soldati a controllare spesso le loro armi per evitare che il freddo le renda inutilizzabili. La situazione sembra procedere in modo semplice finchè il tenente si ammala e le munizioni per le armi iniziano a scarseggiare. Queste condizioni facilitano i tedeschi nell’assalto al caposaldo di Rigoni. 

Quando la situazione inizia a precipitare, i superiori di Rigoni ordinano la ritirata: i battaglioni sono divisi in gruppi, a turno dovranno lasciare il caposaldo e coprire le spalle al gruppo. Rigoni ricopre il ruolo di sergente maggiore e deve comandare la squadra; il suo gruppo è l’ultimo a lasciare il caposaldo.  

Il freddo e la neve causano la morte di molti soldati durante la ritirata, tanti altri vengono uccisi scontrandosi con i militari russi. La squadra di Rigoni riesce a raggiungere una casetta e a riposare per qualche ora prima di riprendere la ritirata.  

La ritirata dei soldati di Rigoni continua passando per l’Ucraina, dove avviene lo scontro con l’esercito russo in seguito al quale molte compagnie vengono distrutte. Anche in questa battaglia Mario Rigoni e la sua squadra riescono a salvarsi e dopo lunghe marce, si fermano in un caposaldo tedesco dove i soldati insieme al sergente, sostano per due giorni. 

Facendo il punto alla fine dell’inverno, Rigoni conta molte vittime ma deve obbedire ai suoi superiori che ordinano alla sua squadra di conquistare un caposaldo russo. La battaglia contro i russi è cruenta, molti militari vengono uccisi nello scontro e Rigoni viene ferito ad una mano. Fortunatamente tutto l’esercito italiano riesce a vincere la battaglia e dopo aver conquistato il caposaldo, i russi contrattaccano. Gli italiani non resistono all’attacco russo e battono la ritirata. 

Torna l’inverno e la compagnia di Rigoni si scioglie a causa della tormenta. Anche il sergente insieme a due dei suoi soldati si perdono e si ritrovano in un villaggio, qui trovano rifugio presso la casa di un anziano e della sua famiglia. Uno dei soldati di Rigoni scopre che il vecchio era suo padre che, dopo la Prima Guerra Mondiale, stanco di tutto, sulla strada del ritorno decise di costruirsi una nuova famiglia in Russia. Dopo un po’ di riposo il vecchio conduce i tre soldati lontani dall’esercito russo. Da lì Rigoni s’incammina per ritrovare il suo esercito in ritirata. Durante la camminata, il sergente attraversa un villaggio dove incontra dei soldati tedeschi in compagnia di alcune ragazze russe.  

Il consiglio di un soldato russo, porta Rigoni a rifugiarsi nella casa di un’anziana donna che lo accoglie, lo fa dormire e lo sfama. La donna rivela a Rigoni che, nella casa dove i tedeschi stavano ballando, più tardi sarebbero arrivati i partigiani. 

Dopo una notte di riposo, Rigoni riprende la camminata alla ricerca dei suoi soldati. Nel tragitto il sergente ricorda la guerra vissuta e il suo amico Bepi. Entrambi a capo di due squadre, in un momento di fame, riuscirono a rubare viveri e alcool ai magazzini tedeschi. Una volta scoperti vennero portati in un campo di concentramento tedesco dove rimasero fino alla fine della guerra e l’arrivo degli Alleati. 

30 anni dopo la fine della guerra, Rigoni riesce a racimolare una somma in denaro per poter fare un viaggio in Russia e rivivere i luoghi in cui ha combattuto, dando così il suo ultimo saluto a tutti i compagni morti in guerra.

Pubblicato lunedì 01/12/2014

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