Binge eating, di cosa si tratta e come aiutare qualcuno che ne soffre

Ci sono diversi disturbi alimentari che colpiscono i giovani (e non solo). Oltre alle più conosciute anoressia e bulimia, si sta diffondendo il binge eating: vediamo di cosa si tratta e come aiutare qualcuno che ne soffre

Il binge eating, che letteralmente significa disturbo da alimentazione incontrollata, è uno dei problemi alimentari più diffusi. La sindrome porta i soggetti affetti a vere e proprie abbuffate compulsive che provocano problemi di obesità importanti. 

Il binge eating non è un problema al quale si arriva passando per altri disturbi alimentari come anoressia e bulimia, ma si può verificare in modo differente a secondo dello stato psicologico del ragazzo o della ragazza. A differenza di anoressia e bulimia, il binge eating è un disturbo da alimentazione incontrollata senza metodi di compenso, ovvero comportamenti mirati all’espulsione del cibo (vomito o uso di lassativi) o la pratica di attività fisica per smaltire le calorie assunte. 

Come riconoscere la sindrome del binge eating? Ci sono dei campanelli di allarme che permettono di capire la differenza tra una semplice abbuffata ed un vero e proprio problema alimentare. Prima di tutto, chi soffre di binge eating tende a mangiare troppo, ovvero a nutrirsi con quantità eccessive di cibo in un determinato arco di tempo. Ad esempio fa una colazione o spuntini eccessivi con cibi non tipicamente indicati per tali pasti (cotolette o tranci di pizza) o in quantità superiori alla norma. Oppure fa molti più spuntini e merende durante la giornata. 

Chi soffre di alimentazione incontrollata, durante le abbuffate, si sente come se perdesse il controllo e avverte la sensazione di non riuscire a fermarsi o di non capire quanto sta mangiando. Inoltre, chi soffre di questo disturbo tende a mangiare molto in fretta finchè non si sente sazio, anche se non ha fame e anche da solo per evitare di far vedere agli altri le quantità o la tipologia di cibo che sta ingerendo. Inoltre un sintomo comune è il senso di colpa e di vergogna per se stesso e per non essere riuscito a controllare e resistere all’impulso di mangiare. 

Solitamente, i ragazzi e le ragazze affette da binge eating, hanno una bassa autostima e scarsa fiducia in sé o sono persone perfezioniste, possono essere impulsive e hanno la tendenza a non avere mezze misure. In particolar modo non riescono a gestire e a vivere con serenità le emozioni. 

In genere, dopo una grande abbuffata, chi soffre di binge eating decide di mettersi a dieta ma l’intenzione non è sostenuta da una forte forza di volontà e, all’insorgere di un nuovo problema, l’abbuffata incontrollata diviene l’unica risoluzione possibile. 

Come curare i disturbi del binge eating? Per curare il disturbo alimentare è necessaria la psicoterapia cognitivo comportamentale, che lavora sia sull’ aspetto pratico e comportamentale, che su quello psicologico. Infatti, chi soffre di questo disturbo ha difficoltà a gestire le emozioni. In contemporanea è fondamentale un intervento nutrizionale e medico. 

Una volta riconosciuto il problema, è bene, dunque, che chi è affetto da binge eating chieda l’aiuto di esperti che lo sappiano accompagnare durante il percorso di guarigione riconducendolo ad una vita tranquilla e serena.Binge eating

Pubblicato martedì 25/11/2014 in

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